Get in touch: info@inediti-horror.com

Infection

Pellicola diretta nel 2004 da Masayuki Ochiai, di cui ricordiamo Shutter ( 2008 ) il suo film più noto, distribuito dalla 20Th Century Fox e Parasite Eve con il quale ha debuttato nel 1997. Infection è il primo episodio dell’antologia horror J-Horror Theater, voluta dal produttore giapponese Takashige Ichise. La storia è l’adattamento di una precedente sceneggiatura di Ochiai, che risale al periodo di Tales Of The Unusual, un film horror giapponese antologico composto da quattro episodi datato 2000, realizzato per commemorare i primi 10 anni della serie televisiva “Yo ni mo Kimyo na Monogatari (Tales of the Unusual)” di Fuji TV, a sua volta vagamente ispirato al mitico The Twilight Zone.

In un ospedale dall’aspetto fatiscente, si muovono alcuni dottori e infermieri assillati da problemi di natura economica che sembrano ripercuotersi sul lavoro in corsia. A farne le spese sono i pochi pazienti rimasti in reparto, sui quali si accanisce il personale medico del turno di notte. Nel frattempo un’ambulanza trasporta un uomo che ha contratto un pericoloso virus ignoto, e dal momento in cui varca la porta del pronto soccorso la situazione si complica. Il virus mortale è contagioso ma non è l’unica insidia. Dentro l’ospedale sembra muoversi anche un entità demoniaca che inizia a manipolare la mente di medici e infermieri, scatenando l’inferno.

Infection è un’opera che alterna pregi e difetti. La scelta di ambientare la storia dentro un’ospedale è davvero un’ottima idea e risulta relativamente nuova nel 2004 ( ricordo pochi film in precedenza come Halloween 2 – 1981, per esempio ) funzionando molto bene. Gli ospedali e i pronto soccorso sono luoghi che non ci piacciono, suscitano subito avversione e risvegliano in ciascuno di noi paure recondite. Così accade che gli errori commessi dalle infermiere come praticare male una puntura, cucire grossolanamente una ferita, fino a scambiare il medicinale dentro la flebo provocando la morte di un paziente vengano mostrati in una chiave orrorifica potente. Molte persone hanno davvero paura degli aghi e svengono alla vista del sangue e ciò crea una sospensione dell’incredulità che spinge lo spettatore a continuare la visione della pellicola. Il personale medico compie delle scelte sbagliate mosso dalla disperazione e dalla follia e a farne le spese sono proprio i pazienti ignari della fine che li attende. Poi subentra il blocco narrativo legato al virus e la sua rappresentazione è visivamente disturbante ma qua cominciano i primi problemi. La sceneggiatura mette in campo troppe idee: la follia, il contagio mortale, la presenza di spiriti e poi l’ambiguità onirica che si insinua nella mente dei protagonisti. C’è una certa confusione che prende il sopravvento in chi guarda, si fa fatica a focalizzare l’attenzione spostandosi troppo spesso tra le varie sequenze narrative aperte, e verso la fine tutto sembra sgonfiarsi rendendo difficile empatizzare con uno qualsiasi dei personaggi del film.

Siamo di fronte a un tipico J-Horror che tenta di condensare molta carne al fuoco insieme e il risultato è una pellicola dal sapore manieristico, in cui il regista sembra voler mostrare tutto quello che ci aspetteremmo da un horror giapponese: l’isolamento, le presenze infestanti, le mutazioni della carne, la follia umana, il virus contagioso mortale. Non c’è da stupirsi purché questo era la volontà del produttore Takashige Ichise che ha finanziato Infection e Premonition ( di Norio Tsuruta ), realizzati entrambi nel 2004 e usciti sul mercato cinematografico giapponese insieme, ottenendo un discreto successo. Si tratta di un progetto scritto a tavolino, con il fine preciso di proseguire sulla falsa riga di Ringu ( 1998 ), il più popolare tra gli horror giapponesi, tanto da essere considerato il capostipite di questo sottogenere specifico della produzione orientale.

Ochiai è un bravo mestierante più che un vero e proprio artista. Capace di padroneggiare bene il genere, non è però un regista eccellente come alcuni suoi colleghi ( Nakata, Tsukamoto, Miike, Shimizu ) e questo film ne è una prova.

CONSIGLIATO A CHI HA AMATO E.R. GREY’S ANATOMY MA NON HA DISDEGNATO NEMMENO LA DOTTORESSA GIÒ…
SCONSIGLIATO A CHI CREDE NEL GIURAMENTO DI IPPOCRATE…


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *