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Feeders

Certi film riescono dove la maggior parte delle pellicole simili fallirebbero. È il caso di Feeders e adesso vi spiegherò il perché. Nel 1996 questo film realizzato con un budget irrisorio ( 500 dollari dichiarati ) esce direttamente in video per Blockbuster, all’epoca panacea pura per gli amanti del cinema indipendente low-budget. I capoccioni che gestivano la catena di film a noleggio videro bene di reclamizzarne l’arrivo in negozio puntando su Indipendence Day, che quell’anno aveva sbancato il botteghino. L’insano paragone creò una tale aspettativa che alla fine dell’anno Feeders venne proclamato il film indipendente più noleggiato nei negozi Blockbuster. Mark Polonia co-regista della pellicola, dichiarò e credo avesse completamente ragione, che per il tipo di film e il budget investito aver venduto 8.000 copie per il noleggio a Blockbuster fosse un clamoroso successo. Come dargli torto!

Il film è opera di John e Mark Polonia, due fratelli gemelli nati nel 1968 a Wellsboro, Pennsylvania. Voglio chiarire subito: siamo nell’orbita dell’amatoriale ovvero pochi soldi, pochissime idee, ma molto entusiasmo. Feeders parla dello sbarco sulla terra di un astronave aliena con a bordo un paio di mostriciattoli affamati di carne umana. I little men come li definirà la prima vittima hanno proprio la caratteristica di essere alti più o meno trenta centimetri e non sono altro che dei pupazzi stilizzati rigidi. Non c’è una sola scena in cui possiamo vederli nella loro interezza. Ecco, in pratica questa è la trama, con l’aggiunta di un paio di tizi, che sembrano usciti da un film porno gay anni Settanta, che loro malgrado fronteggeranno gli alieni.

Il film è girato con una di quelle telecamere di inizio anni Novanta con una qualità video bassa e una resa visiva piatta. La regia si è avvalsa quasi esclusivamente di inquadrature statiche, su cavalletto o a spalla ma con risultati catastrofici. Gli attori? Non sono attori, ovviamente! A parer mio, sono stati presi amici e conoscenti e gli è stato chiesto di dire qualche cosa, non importa bene cosa, davanti alla telecamera e possibilmente di mettere del pathos ( non pervenuto… ) durante le scene in cui venivano uccisi. Come dicevo la trama è assente, in ogni caso servirebbe a poco, tutto gira intorno alle sequenze in cui i pupazzi si mangiano gli attori. È grasso colato quando i protagonisti si chiamano per nome tra loro altrimenti non avremmo neanche quelle informazioni. Per tutta la durata del film è talmente demenziale quello che viene detto e come viene detto, che tutto il resto passa in secondo piano. E tu senza rendertene conto arrivi ai titoli di coda!

Feeders risente anche di un pessimo montaggio, probabile frutto di inesperienza del responsabile in carica e degli stessi registi, e finisce per avere un ritmo lento nonostante la durata totale del film sia 68 minuti, poco più che un mediometraggio. Con un budget dichiarato di 500 dollari mi è sembrato anche fin troppo miracoloso l’uso di FX artigianali e il trucco utilizzato nelle pochissime e brevi inquadrature gore come la testa decapitata o l’astronave molto retrò che vola nel cielo.

FOTOGRAMMA DA FEEDERS

Prendere o lasciare… a conti fatti i fratelli Polonia hanno centrato il bersaglio della popolarità, Oscar Wilde è sempre attuale quando afferma “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” Questo è il caso di Feeders. E la popolarità involontaria che il film ha acquistato è forse all’origine dei due sequel realizzati successivamente. Feeders 2: Slay Bells ( a sfondo natalizio… 1998 ) e Feeders 3: The Final Meal (2020). Voi li guardereste? Io sono tentato…

Consigliato agli amanti del trash puro
Sconsigliato a chi ancora sta aspettando un incontro ravvicinato del terzo tipo…


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