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The Amityville Asylum

TRAILER THE AMITYVILLE ASYLUM

Jones tenta la strada di un sequel non direttamente collegato alle vicende della villa maledetta ma ci introduce nelle vicende di Lisa Templeton, una giovane donna assunta come addetta alle pulizie in un manicomio costruito proprio sul terreno all’indirizzo 112 di Ocean Avenue. Lisa si renderà conto che qualcosa di soprannaturale e malvagio sta accadendo dentro la struttura ospedaliera ma riuscirà a mettere insieme i pezzi del puzzle quando sarà troppo tardi.

Raccontato così, vi assicuro che Amityville Asylum avrebbe un suo perchè, e l’idea di un manicomio sopra il terreno maledetto è un ottimo inizio. Purtroppo le aspettative vengono deluse dagli innumerevoli difetti di regia. Andrew esagera con eccessivi primi piani sui due protagonisti e fastidiose inquadrature costruite da angolature che si nascondono dietro oggetti, dietro porte risultando soltanto inutili. I dialoghi sono spesso inverosimili, soffermandosi su dettagli che poi non trovano riscontro successivamente. Non va meglio con la fotografia che mi è sembrata molto calda, satura favorendo troppo gli ambienti privi di luce, creando confusione in chi guarda. I personaggi del film, ovvero i dipendenti del manicomio e i malati di mente vengono presentati lentamente durante il corso del film ma il tutto avviene senza profondità e non si riesce a empatizzare con nessuno, eccetto Lisa, interpretata da Sophia Del Pizzo, un attrice che ha retto bene il ruolo nonostante la pochezza di una sceneggiatura scarsa e qualche manierismo di troppo nella recitazione.

C’è da dire che il film è stato realizzato con un budget di soli 20.000 dollari e questo dato a mio avviso giustifica la gran parte dei difetti della pellicola ma riflettendo sul risultato finale credo sia stato fatto un miracolo, tutto sommato. Per quanto riguarda la carriera di Andrew Jones, l’accoglienza fredda della critica accreditata e l’insuccesso in sala che costrinse la distribuzione a sospendere le proiezioni e dirigere il film direttamente al mercato home video non ne hanno minimamente intaccato le ambizioni e in meno di una decina di anni il regista inglese è riuscito a girare ( sempre con budget minimi ) oltre quindici film. Il suo lavoro è stato prolifico ma la grande quantità di film sfornati in pochissimi anni ha compromesso la qualità e la cura di ciascuno di essi. È un peccato per un autore che non ha mai perso la voglia di fare cinema fino alla fine. Andrew Jones si è spento dopo una breve malattia nel gennaio 2023 a soli quarant’anni.

Consigliato a chi crede nel valore terapeutico dei sequels indipendentemente da qualità e quantità.
Sconsigliato a tutti gli altri…


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